MAGOZAMURO Supermoderatore
Numero di messaggi : 277 Età : 103 Località : crazy walley. vicino colliwood street Data d'iscrizione : 04.04.08
Foglio di personaggio Giochi:
| Titolo: CASINI, AMARCORD CHE SA DI IMMOBILISMO Dom Giu 29, 2008 6:00 pm | |
| Esiste probabilmente un nesso tra la fuga di Casini (paragonabile nel presente ragionamento a cellule solitarie in cerca di futuro come Cosa rossa, Rosa bianca, etc.) e la famosa questio sulla necessità di rivisitare la Costituzione. Nel ribollire della politica italiana in queste ore, emergono scenari già peraltro visibili da un pò. Ossìa i due schieramenti che in realtà si contrapponevano in Parlamento e nel Paese: quello convinto di una Italia malata di antiche patologìe da tutti sempre elencate ma sovente poi lasciate immobili (clientelismo, nepotismo, corruzione, burocrazia da terzo mondo, scuola da quarto mondo, etc) e quindi della necessità di radicali ristrutturazioni; quello che campa di rendita ormai da sessanta anni, l’età della nostra Costituzione. Essa, si ricorderà, nacque in una grande ambiguità storica; ossìa nel dubbio mai chiarito di chi avesse sconfitto il Fascismo. La Resistenza di Togliatti, dei Partigiani, di chi sparò a Mezzegra e tentò poi di iniziare il completamento della rivoluzione assassinando esponenti di Clero e borghesia (fasi storiche ben descritte da Gianpaolo Pansa ne” Il sangue di vinti” , ed altri testi poi pubblicati, puntualmente contestati dalla sinistra estrema); oppure la Resistenza del Partito Popolare, che con De Gasperi aggregò finanziamenti americani e forze politiche moderate, garantendo stabilità e, come poi gli eventi sancirono, appartenenza alla NATO e barriera durante la Guerra Fredda. Chi vinse? Non si è mai capito. Anzi, non si volle capire, perchè non si doveva capire. Intanto, tutti assieme scrissero la Costituzione; poi subito dopo fecero finta di contrapporsi. Di fatto, si spartirono il potere nel Paese: Governo, aziende statali e parastatali, banche e politica estera a Balena bianca & co. ; editoria, giornali, università, magistratura, controllo del proletariato nei grandi apparati industriali, agli eredi di Togliatti. Altre realtà, tipo RAI, in condominio. Sono andati avanti per decenni; poi arrivarono Craxi, Tangentopoli, Berlusconi, Fiuggi, etc; fino alle vicende odierne. La necessità di modificare tale impianto, ormai obsoleto, non interessa all’ On. Casini, all’ On. Mastella, all’ On. Diliberto, al Sen. Salvi (ma neanche a Storace, ed ai fascisti storici, da sempre tenuti in vita da urla di protesta, e basta). Tutti gli altri si cercano di fatto l’un con l’altro in queste ore, con l’unico intento di non modificare nè Costituzione nè nulla. Perchè l’ attuale assetto consente potere e privilegi a chi non ha ormai più niente da proporre, se non chiacchiere ed amarcord. Sarebbe ora per tutti, compreso l’ On. Casini, di accettare che Pci ed affini, vanno ormai definitivamente collocati nei libri di storia, piuttosto che sulle prime pagine dei quotidiani. | |
|